Nell'ipotesi delle Fiamme Gialle la contropartita era legata all'acquisto di derivati da parte dell'istituto di credito
IL VEICOLO - E ancora, scrivono le Fiamme Gialle: «È stato accertato che la Lutifin Services era stata utilizzata quale veicolo per effettuare pagamenti riservati nei confronti di alti dirigenti del Monte dei Paschi di Siena in cambio dell'acquisto da parte dell'istituto di credito da cui dipendevano di un pacchetto titoli all'interno dei quali ve ne erano alcuni (derivati) che presentavano forti perdite per Dresdner Bank».
L'INDAGINE - È quanto scrivono i finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Milano in una nota agli atti dell'inchiesta del pm Roberto Pellicano che a breve chiederà il rinvio a giudizio per 18 persone accusate di aver guadagnato in modo illecito su alcune compravendite di titoli. In particolare sotto la lente dei finanzieri c'è l'operazione tra Mps e Dresdner Bank, mediatrice Lutifin, con al centro un derivato da 120 milioni di euro. Nella nota delle Fiamme Gialle si evince che lo scopo dell'operazione «era quello di far ristrutturare il pacchetto a Mps la quale si è occupata in definitiva di sostituire i titoli in sofferenza con altri in salute in modo da consentire a Dresdner di neutralizzare le perdite che stava subendo scaricandole di fatto su Mps». Tra gli indagati per cui verrà chiesto il processo non c'è alcun dirigente dell'istituto senese.
IL PROCURATORE - E anche il procuratore di Siena, Tito Salerno, si è espresso sullo scandalo che ha coinvolto Monte dei Paschi: «Non posso dirvi nulla, la situazione è esplosiva e incandescente, stiamo parlano del terzo gruppo bancario italiano».
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