Il co-fondatore della Big G immortalato in un treno a New York con indosso gli occhiali di Project Glass
MILANO - Incontrare un multimiliardario in metropolitana con indosso il prototipo del dispositivo a cui sta lavorando in gran segreto. Nell'era post Google è possibile: il co-fondatore Sergey Brin è stato pizzicato a New York con gli occhiali per la realtà aumentata di BigG appoggiati sul naso.
L'increspatura delle labbra rivela la consapevolezza di aver appena contribuito ad aumentare la curiosità attorno a un prodotto di cui ancora non si conosce la data di debutto. E il contesto dell'incontro non può che farci immaginare un Bill Gates a bordo di un tram mentre giocherella con la prima versione di Windows 95 o uno Steve Jobs che prova a telefonare con la prima generazione di iPhone in un parco pubblico. Pura e buffa fantasia. Nell'era pre Google.
Quella di portare a spasso i Project Glass, questo il nome provvisorio delle lenti che saranno in grado di mandare e leggere messaggi e di fornirci informazioni su ciò che ci circonda, sta infatti diventando un'abitudine: a inizio gennaio un giornalista di Mashableha immortalato un sorridente Russ Mirrov, uomo Google al lavoro sul progetto, con gli occhiali in gestazione. Lo scorso aprile era stato ancora una volta Brin a farsi fotografare a una festa di beneficenza e a finire su Instagram. Se questa è la "strategia", è probabile che non assisteremo al consueto ritrovamento casuale di un prototipo smarrito a pochi giorni dalla presentazione ufficiale. Google sta giocando a carte scoperte.
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