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21 gen 2013

A Cupertino è l'ora dell'italiano Luca Maestri

APPLE DEVE COMBATTERE LE VOCI SUL DECLINO. E SI AFFIDA A UN MANAGER PER LA CONTROFFENSIVA


Luca Maestri, viene dalla Xerox, è specializzato nella «cura» di business maturi in cerca di nuovi sbocchi

Il nuovo «uomo dei numeri» della società più grande per valore in Borsa è un italiano. Luca Maestri, 49 anni, sarà infatti il corporate controller di Apple da marzo. Ed è destinato a diventare entro un paio d'anni il chief financial officer (cfo), responsabile degli oltre 100 miliardi di dollari liquidi nelle casse dell'azienda di Cupertino. Ma fin da ora Maestri giocherà un ruolo chiave nella gestione della prima crisi di maturità del produttore dell'iPhone e dell'iPad. Proprio per questo l'amministratore delegato (ceo) Tim Cook l'ha scelto: per la sua esperienza di top manager in aziende mature globali, squassate da cambiamenti epocali.
«Poche persone hanno un'esperienza veramente globale come Maestri - sottolinea Stefano Aversa, co-presidente di AlixPartners a Londra, che lo conosce da molti anni -. Ha le qualità giuste per Apple che, dopo una lunga fase di crescita straordinaria, deve affrontare nuove sfide ed esplorare nuovi mercati».

Curriculum
Maestri ha vissuto in sette Paesi, tre Continenti, parla tre lingue - l'inglese e il portoghese oltre all'italiano - e ha lavorato con tre famosi marchi come General Motors (Gm), Nokia-Siemens e Xerox. In Apple entra con l'incarico di controllare il conto economico - costi e profitti - delle operazioni in tutto il mondo, rispondendo direttamente all'attuale responsabile finanziario Peter Oppenheimer, di cui sarebbe il naturale successore secondo l'analista Toni Sacconaghi di Bernstein Research.
Aveva cominciato la sua lunga carriera da globe trotter appena dopo la laurea in Economia alla Luiss di Roma, la sua città natale, entrando in Gm dove è restato per 20 anni spostandosi dall'Italia agli Stati Uniti, dall'Irlanda a Singapore, dalla Thailandia a Detroit, dal Brasile alla Svizzera. Maestri ha così sviluppato una particolare conoscenza del mercato asiatico, occupandosi fra l'altro della creazione di nuovi impianti produttivi, che sarà molto utile a Apple. È stato nella stanza dei bottoni come assistente del ceo Rick Wagoner a Detroit nel '99 e responsabile della joint venture fra Gm e Fiat dal 2000 al 2005 in Europa, dove ha affinato la capacità di gestire una situazione complessa e politicamente delicata. 
In Brasile ha realizzato il risanamento e rilancio delle attività sudamericane di Gm, tagliando i costi e aumentando fatturato e profitti. L'ultimo incarico con Gm è stata la gestione della finanza di tutta l'Europa, per poi passare nel 2008 a Nokia Siemens Networks, la joint venture fra i finlandesi e i tedeschi dedicata alle infrastrutture per le telecom: qui ha vissuto la trasformazione del business dalle vecchie reti ai nuovi servizi per l'Internet mobile a banda larga. E infine alla Xerox si è trovato di fronte al declino storico del prodotto con cui quest'azienda è identificata - la fotocopia di carta (in inglese xerox è diventato un verbo, fotocopiare) - e alla necessità di diversificare verso i servizi tecnologici.

Profilo
E in tutti questi anni Maestri ha mantenuto profilo molto riservato, un'altra caratteristica che ben si sposa alla filosofia di massima segretezza di Cupertino. Sono pochissime infatti le interviste che ha concesso e gli articoli specifici su di lui. Sul piano personale gli amici lo descrivono come un tipo cordiale e autoironico. Mentre sul terreno professionale è conosciuto per essere ultra competitivo, molto ambizioso, focalizzato sul raggiungimento degli obbiettivi: un perfezionista, come lui stesso si autodefinisce, insomma in sintonia con la cultura aziendale americana, ma allo stesso tempo adattabile a qualsiasi ambiente, come gli italiani sanno essere.
«Quando i veterani delle missioni estere come Maestri partecipano a una riunione nel quartier generale, le discussioni rapidamente vertono su questioni specifiche. Su come per esempio una particolare classe demografica di clienti si comporta in India o quale ceo brasiliano bisogna chiamare per un certo progetto, perché i manager come lui sanno non solo come gestire un business ma anche chi contattare», aveva detto l'anno scorso al WSJ il responsabile delle risorse umane di Xerox, Tom Maddison. 
Wall Street si aspetta molto da lui. «Maestri è un campione del rendimento per gli azionisti», ha detto l'analista di Barclays Ben Reitzes. E il fatto stesso che Apple abbia scelto un manager del suo calibro è stato un segnale ben accolto dagli investitori, preoccupati per il futuro della Mela. 

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