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7 nov 2012

Lucca, sfida tra nababbi per la Villa di Marlia Un russo e un arabo hanno pronti 40 milioni

DUE MISTERIOSI E FACOLTOSISSIMI ACQUIRENTI IN GARA PER IL GIOIELLO


La cinquecentesca dimora è una copia della reggia 
di Versailles, appartenne alla sorella di Napoleone

LUCCA – Si racconta che in quei saloni reali e nel parco all'inglese il «violinista del Diavolo» strabiliasse i nobili spettatori con i suoi oscuri virtuosismi e li facesse vibrare, anche loro come le corde del suo strumento, di emozioni a volte sublimi, altre volte spettrali. Certamente Niccolò Paganini si esibì più volte nella Villa Reale di Marlia, sulle colline lucchesi, incantando Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone e regina dell'Etruria, che lo nominò direttore musicale. E' solo un frammento di storia di questa dimora, forse la più bella delle ville lucchesi, costruita nel Cinquecento su un antico fortilizio longobardo e poi trasformata da nobili lucchesi in una villa straordinaria con giardino barocco, poi convertito all'inglese secondo i gusti dell'epoca. Una copia, forse la più interessante, della reggia di Versailles. Dopo alterne fortune e diverse proprietà (l'ultima è quella della famiglia nobile Pecci-Blunt), adesso Villa Reale sta per essere venduta e a contendersela sono due misteriosi e facoltosissimi acquirenti.

Il primo sarebbe un principe arabo, il secondo un petroliere russo. I due super ricchi avrebbero versato una fideiussione di 40 milioni di euro ciascuno e si sarebbero impegnati con l'attuale proprietà non solo a non modificare niente all'interno nella dimora e del parco ma di abbellirlo seguendo i consigli di storici e architetti per fare tornare la Villa agli antichi splendori.

Quali? Quelli ottocenteschi, soprattutto, apprezzati e ricordati persino dal cancelliere austriaco Metternich. Entusiasta del parco e del giardino dei limoni, ma anche dei giochi d'acqua e della vasca con le statue di Adone, Saturno, Giove e Pomona, della Torre dell'Orologio, delle sculture dei Giganti metafora di due grandi fiumi toscani, l'Arno e il Serchio. E ancora lo straordinario teatro seicentesco con le sculture delle maschere di Pantalone, Colombina e Pulcinella e tantissimi altri gioielli ancora oggi visibili. L'affare, secondo indiscrezioni riportate da vari siti italiani, tedeschi e americani, e confermato dallo studio legale Spadafora-De Rosa di Roma, incaricato dalla famiglia Pecci-Blunt di vendere la residenza, sembra essere vicino a una conclusione positiva.

Intanto la villa appare anche nel sito immobiliare di Sotheby's e chissà altri possibili acquirenti potrebbero spuntare all'improvviso. Nel 2010 si parlò di un interessamento di una multinazionale tedesca, leader del turismo mondiale, per trasformare la villa in un hotel. Progetto bocciato, perché la dimora di Marlia è un monumento nazionale.

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