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7 nov 2012

5 miti da sfatare sul top management – gli errori dei dirigenti


Top management come traguardo finale per la propria carriera – è molto comune per molti associare all'idea di top management a parole come potere e influenza e sicuramente a un ottimo stipendio. Tuttavia, il percorso per arrivare in alto e diventare dirigente è tutt'altro che semplice e la scalata verso il successo viene spesso sottovalutata. Numerosi sono, infatti, i miti da sfatare per evitare ostacoli per il vostro trionfo. Vi forniamo, oggi, alcuni consigli su come gestire e analizzare questi preconcetti e facilitare il percorso per raggiungere la carriera che desiderate.

Mito 1: competenze tecniche e professionali prima di tutto
Molti sostengono che le competenze tecniche e professionali siano l'unico prerequisito per aggiudicarsi posizioni da dirigenti nel top management. Non è corretto! Le competenze puramente tecniche vi aiutaranno in scenari competitivi del middle management. Se si cerca di sfondare nel top management, invece, è consigliabile affinare altri tipi di competenze, tra cui la capacità di negoziare, di relazionarsi con un pubblico e di essere influenti. Una regola generale sostiene che un dirigente deve avere un 10% di competenze tecniche, un 30% di ottima presenza e un 60% costituito da un network di relazioni. Questo signifca che, se si desidera avere una carriera nel top management bisogna essere molto strategici.

Mito 2: sono arrivato in cima e sono felice!
Alcuni manager sono ben qualificati e sono disposti a tutto pur di raggiungere l'obbiettivo finale. Una volta arrivati in cima, però, la felicità e soddisfazione sono solo apparenti. Potere, influenza e denaro sono importanti per molti dirigenti, ma non sempre appagano totalmente il manager. È molto importante scegliere con cauzione la montagna da scalare, senza considerare solo il lato materiale. Una posizione nel top management dovrebbe essere in grado di dare soddisfazione interiore e creare un equilibrio tra punti di forza, competenze e aspettative.

Mito 3: alcune offerte non si possono rifiutare!
Una promozione è sempre lusinghiera, soprattutto se riguarda posizioni dirigenziali di alto livello. Quale manager non ha mai sognato di diventare l'amministratore delegato in grado di controllare il destino di una grande società? Capita spesso, però, che si accetti l'offerta senza considerare se veramente sia in target con il proprio profilo. Per quanto allettante sia la proposta, è consigliabile analizzare in dettaglio le caratteristiche della posizione e identificare almeno 5 aree in linea con il proprio profilo. Considerare l'offerta con occhi da estraneo vi permetterà di identificare i fattori che ti consentiranno di crescere e quelli che ti limiteranno.

Mito 4: nella vostra scalata verso l'alto avete una sola scelta: continuare dritti verso l'alto!
Molti manager sono convinti che una carriera possa essere pianificata passo per passo in maniera lineare, senza interruzioni e ostacoli. In parte, è vero: è molto importante, avere le idee ben chiare sui proprio obiettivi di carriera ma, allo stesso tempo, bisogna essere flessibili per agire strategicamente nel caso in cui la situazione non dovesse andare secondo i piani. Le deviazioni durante il percorso, quindi, non sono necessariamente negative. Per chi considera i cambiamenti solo una perdita di tempo suggeriamo un nuovo punto di vista: a volte le strade più lunghe permettono di acquisire nuove conoscenze grazie a esperienze preziose.

Mito 5: più si è in alto, meno si subisce l'influenza di fattori esterni
Questo ultimo mito è particolarmente intricato: chi pensa di essere arrivato al top e di essere intoccabile e non influenzabile da fattori esterni, si sbaglia. I dirigenti esperti sanno che più in alto si sale più si è soggetti a forze esterne. Per gestire queste influenze complesse, è necessario creare un team di persone fidate in grado di raccomandare soluzioni alternative in fase di gestione di crisi.

Voi come vi state preparando per la vostra scalata al successo? Avete già sfatato tutti i miti?

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