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26 ott 2012

Proto, l'auto parcheggiata nel parco: «Multatemi pure, vado alla riunione»


MPRENDITORE: «CERTO, HO SBAGLIATO. NON SI FA. CHIEDO SCUSA»

L'imprenditore lascia un messaggio: «Tempo un paio d'ore che finisco una riunione e la sposto»

L'auto parcheggiata all'Arena Civica (foto inviata da un lettore)L'auto parcheggiata all'Arena Civica (foto inviata da un lettore)
MILANO - Nemmeno fosse colpa sua: «Se volete mettere una multa fate pure!». Manco fosse roba d'un attimo: «Tempo un paio d'ore che finisco una riunione e la sposto». Non l'ha mossa d'un centimetro, Alessandro Proto. Soprattutto lì l'ha lasciata. In un angolo arduo anche per il più ardito fra i più acrobatici parcheggiatori esperti in divieti di sosta. Proto, 38 anni, imprenditore, partner di magnati e divi americani in compravendite di immobili lussuosi, ha parcheggiato l'Audi dentro l'Arena. Proprio accanto al muro del vecchio stadio. Ha varcato un cancello e non poteva. Ugualmente ha percorso metri su un selciato solitamente affollato di runners e genitori con passeggini. Infine si è fermato. Sul cruscotto è rimasto un foglio intestato all'azienda, che porta il suo nome. «Se volete mettere una multa fate pure! Ma non rimuovetela. Tempo un paio d'ore che finisco una riunione e la sposto. Al massimo mettete una doppia multa!! Grazie». 

Il messaggio (foto inviata da un lettore)Il messaggio (foto inviata da un lettore)
Va da sé che un passante ha visto
, ha chiamato il Corriere e ha inviato la fotografia. Non ha voluto dar il nome e l'età. È un signore còlto da indignazione. Punto. Nient'altro ha voluto aggiungere, nonostante l'insistenza. Quanto ad Alessandro Proto, ecco, ha confermato. Sua l'Audi, con targa svizzera (uffici a Londra e Milano ma residenza a Lugano). Proto ha subito confessato nel corso di una telefonata. 

«Proto, ha una macchina targata Ti 2...». «Sì, sono io». «Ma scusi, come si fa? L'ha messa all'Arena...». «Avevo un appuntamento urgente. Urgentissimo». Con chi? «Un avvocato. Lo studio è di fronte». «E lei...» «E io non trovavo posto...». «Ha sbagliato, l'avrà capito...». «Certo, ho sbagliato. Non si fa. Chiedo scusa. Però purtroppo non potevo tardare. Sono sincero, non è la prima volta che pianto la macchina dove capita...». «Vabbé, almeno gliel'avranno rimossa, i vigili, un'illegalità così...». «No». «Ma almeno la multa gliel'avran data?». «Eh... no».

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