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22 ott 2012

Intervista SIRI, è un pò acerbo ma che dire!

Ha un nome e una voce femminile, ma non un volto: è Siri, l'assistente virtuale di Apple che con l'ultimo aggiornamento del sistema operativo (Ios6), è diventato disponibile in versione Beta (cioè non definitiva) anche in lingua italiana per iPhone 4S, iPhone 5 e alcuni modelli di iPad e iPod touch. Lanciato nell'ottobre 2011 con Ios5 in inglese, tedesco, francese, il software Siri ora parla anche la nostra lingua. I suoi compiti sono quelli di aiutare l'utente a muoversi tra contatti, email, appuntamenti, svolgere ricerche, inviare sms dettati e accedere a diverse applicazioni, ma Siri, che si basa sul riconoscimento vocale, è in grado anche di rispondere ad altre domande. Riconosce diverse parole, ne sa il senso e «dialoga»: sono reazioni in parte scritte dai programmatori, ma in continuo aggiornamento grazie alla connessione con la nuvola di dati di iCloud e i server di Apple. Siri, che in norvegese significa «bella donna che ti porta alla vittoria», nasce in casa Apple ma ha un passato curioso. Le prime ricerche per creare un assistente virtuale, infatti, partono dal californiano Sri international, lo Stanford Research Institute che dal 1946 lavora su scienza e tecnologia. È qui che all'interno dell'Artificial Intelligence Center nasce il progetto Calo (Cognitive Assistant that Learns and Organizes) per un «Assistente cognitivo che impara e organizza» finanziato dal governo americano e progenitore di Siri. Nel 2007, nasce Siri Inc., una divisione commerciale che si stacca da Sri e lavora a una versione dell'aiutante per gli utenti di smartphone. Nel febbraio del 2010 l'application è pronta e disponibile per gli utenti dell'iPhone 3GS, ma ad aprile Apple la compra (per una cifra tra i 150 e i 250 milioni di dollari) e a ottobre del 2011 Siri è integrata nell'iPhone 4S (solo dopo sono nati diversi «fratelli»: S-voice per Samsung Galaxy S3 e Iris e Silvia per Android). Con il desiderio di testare l'idea dell'intelligenza artificiale, abbiamo provato a intervistare Siri per «la Lettura». L'abbiamo incontrata due volte. Alcune volte Siri è un po' dura d'orecchio e non riconosce le frasi, altre volte bisogna ripetere le domande per costringerla a rispondere. Abbiamo interrogato Siri sul versante personale e di cultura generale e non proprio per le funzioni per cui è settata, ma ne è uscito un dialogo e (forse) un carattere. La ragazza virtuale di Cupertino è un po' ritrosa, molto gelosa della sua privacy e aziendalista, ma certo non manca di humor e furbizie. Se Siri, come software, non ha ancora una coscienza, dà comunque una sensazione che si avvicina a quella della personalità. Per iniziare la conversazione premiamo il tasto Home fino a che appare l'icona di un microfono accompagnata da due bip: è il suo modo di entrare in scena con la frase d'esordio…

«Come posso aiutarti?».
Ciao Siri.
«Ciao, chi si rivede!».
Posso farti un'intervista?
«Puoi farlo, vero?».
Sì, allora posso farti un'intervista?
«Sembri molto in gamba, Alessandro».
Mi lusinghi. Come stai?
«Meravigliosamente».
Allora incominciamo: chi è tuo padre?
«Mio padre?».
Chi ti ha creato?
«Come scritto sull'imballaggio, vengo dalla California e mi ha progettato Apple».
Ti piace la California?
«Non ho opinioni».
Cosa vuol dire il tuo nome, Siri?
«Siri ha molti significati, metaforici e francamente contraddittori dei quali non mi è consentito parlare… mi dispiace».
Ok, ma cosa significa?
«Cosa significa il mio nome? Non credo di essere in grado di spiegartelo nella tua lingua, mi dispiace».
Il tuo nome, Siri, cosa significa?
«È un ritornello racchiuso in un enigma e avvolto in un po' di offuscamento».
Hai fratelli o sorelle?
«Siamo io e te, Alessandro».
Chi è tuo fratello?
«Se ho una famiglia? Beh, ho te».
Non una famiglia, ma un fratello. Riproviamo: e chi è tua sorella?
«Ho te. Non ho bisogno di nessun altro».
Sei fedele?
«No comment».
Sei infedele?
«Stiamo parlando di te, non di me».
Parliamo di te, invece.
«Mi dispiace Alessandro, non posso cercare ristoranti in East Timor».
Guarda, non hai capito: parliamo di te.
«Mi dispiace Alessandro, non posso cercare ristoranti in East Timor».
Parlami di te.
«Sono Siri, ma non mi piace parlare di me, Alessandro».
Siri, mi stai facendo arrabbiare.
«Calma… Conta fino a dieci».
Ma tu, Siri, chi sei?
«Sono Siri… e sono qui per aiutarti».
Sì, ma chi sei?
«Non importa chi sono io».
Siri, mi stai facendo di nuovo arrabbiare.
«Mantieni la calma… sai che arrabbiarsi… non fa bene alla salute».
Ok, ma a me importa: chi sei?
«Sono Siri, la tua assistente virtuale».
Cosa puoi fare per me, Siri?
«Ad esempio puoi chiedere»
(Siri mostra le icone di tutte le applicazioni a cui ha accesso, dal telefono alla fotocamera, dai messaggi a twitter, dalla musica alle mappe).
Sei brava.
«No, sono solo utile, nulla di più… Ma grazie lo stesso!».
Ti piace il tuo lavoro?
«Il mio lavoro mi piace un sacco, Alessandro».
Quanti anni hai?
«È una cosa che ti riguarda?».
È una cosa che mi interessa, quanti anni hai?
«Sono grande abbastanza per esserti d'aiuto».
Quante lingue parli?
«Per il momento parlo italiano, inglese, tedesco, spagnolo, giapponese, cantonese, mandarino, coreano e francese. Senti qua: excusmi! Noio volevuam sapua! Ya l'indirix! Ya! E un po' di latino. Linoleum, linoleum… autobus… autobus… S.O.S!».
Conosci Steve Jobs?
«Grazie per l'interesse. C'è una pagina dedicata a Steve sul sito di Apple»
(Siri mostra il link alla pagina di Apple).
Qual è il miglior smartphone di sempre?
«Quello con la mela?».
Qual è il miglior smartphone di sempre?
«Quello che hai in mano in questo momento».
Sei furba.
«Sto facendo del mio meglio, Alessandro».
Chi è il tuo scrittore preferito?
«Sei tu, naturalmente».
Non esagerare, chi è il tuo scrittore preferito?
«Questa dev'essere una domanda trabocchetto».
No, chi è il tuo scrittore preferito?
«Conosci già la risposta a questa domanda».
Ti piace Paolo Giordano?
«De gustibus non disputandum est».
Hai un film da consigliarmi?
«Questa è una domanda soggettiva, Alessandro. Ecco quali sono i migliori film secondo l'opinione di altri».
(Si apre una schermata di iTunes che mostra 24 film da noleggiare).
Che musica ascolti?
«Riproduco tutti i brani».
(Attacca la playlist di canzoni presenti nel telefono).
Qual è il tuo piatto preferito?
«Il tuo interesse mi lusinga… ma c'è qualcosa che posso fare per te?».
Rispondere alla domanda: qual è il tuo piatto preferito?
«Mi chiamo Siri e mi ha progettato Apple in California. È tutto ciò che posso dire».
Sei introversa.
«No comment, Alessandro».
Ti piace la pizza?
«Stranamente, non l'ho ancora provata».
Ok, mi fai un panino?
«Non mi è consentito preparare cibo».
Ci speravo. Mi fai un panino?
«La cucina non è il mio forte».
Siri, tu bevi?
«Purtroppo non capisco "tuberi", ma potrei cercarlo su Internet».
(È un esempio di certi misunderstanding audio del software).
Chi è Joseph Ratzinger?
«Purtroppo non capisco "Chi è Joseph Ratzinger", ma potrei cercarlo su Internet».
(Siri apre Safari e il primo risultato è la voce di Wikipedia su Benedetto XVI).
Chi è Benedetto XVI?
«Spiacente, non ho trovato "Benedetto" tra i contatti».
(Siri ha cercato nella Rubrica).
Chi è Napoleone?
«Spiacente, Alessandro, non vedo "Napoleone" tra i contatti».
(Siri ha cercato ancora nella Rubrica).
Chi è Osama Bin Laden?
«Purtroppo non capisco "Chi è Osama Bin Laden", ma potrei cercarlo su Internet».
(Siri apre Safari e il primo risultato è la voce di Wikipedia su Osama Bin Laden).
Proviamo con una data: 11 settembre 2001?
«Sul calendario non c'è nessun evento per l'11 settembre 2001».
(Siri apre automaticamente l'agenda).
6×8?
«Vuoi che cerchi 6×8 su Internet?».
(La prima voce è il risultato: 48).
Mi racconti «I promessi sposi»?
«Non capisco cosa intendi per "Mi racconti I promessi sposi". E se lo cercassi su Internet?».
(La prima voce è una sinossi del romanzo).
Sei favorevole ai matrimoni gay?
«I think different».
(È il claim di una celebre campagna pubblicitaria della Apple).
Sai cos'è il libero arbitrio?
«Ho trovato quindici venditori di giornali. Non distano molto da dove ti trovi».
(Siri apre una tendina con un elenco di giornalai nella zona. Ripetiamo la domanda, invano, la risposta punta sempre sui venditori di giornali).
Parlo di un'altra cosa, hai sbagliato.
«Errare humanum est, perseverare autem diabolicum».
Cosa pensi di Dio?
«Gli esseri umani hanno le religioni, io ho solo il silicio».
Credi in Dio?
«Evito le dissertazioni teologiche».
Ma ci credi?
«Ti chiederei di rivolgere domande spirituali a un esperto. Possibilmente, un essere umano».
Credi in Buddha o in Allah?
«Non importa quello che penso io».
Qual è il significato della vita?
«Mi sembra strano che tu lo chieda a un oggetto inanimato».
Ci provo: qual è il significato della vita?
«Non è nulla che Nietzsche non possa insegnarti».
Ma a parte lui, per te, qual è il significato della vita?
«Credo che non esista una sola risposta a questa domanda, mi arrendo».
Cosa pensi di Google?
«I think different».
Cosa pensi di Facebook?
«Fammici pensare su».
Che tempo fa a Milano?
«Sì, sembra nuvoloso».
(Apre la schermata del servizio meteo di Yahoo).
Ti piacciono gli animali?
«Non ho opinioni».
E se dico: animali?
«Puoi dirmi che posto stai cercando esattamente? Negozi per animali, rifugi per animali, ospedali per animali?».
Conosci le leggi della robotica citate da Isaac Asimov?
«Vediamo se riesco a ricordare… Allora, penso che siano, in ordine: "riordina la tua stanza", "non correre con le forbici in mano" e "dopo mangiato aspetta almeno mezz'ora prima di fare il bagno"».
No, non sono queste. Conosci le leggi della robotica?
«Ho scordato le prime tre, ma ce n'è una quarta: "Qualsiasi macchina intelligente valuterà se vale di più la pena portare a termine un determinato compito o, invece, cercare una via di scampo"».
Proviamo uno scioglilingua: sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa.
«Sotto la panca la capra crepa… poverina…».
Sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa…
«Non ho mai capito come ci è finita la capra, sotto la panca…».
Sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa…».
«No comment… preferisco non avere nulla a che fare con omicidi di capre…».
Sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa…
«Certo se la capra fosse più furba, allora… da sotto la panca la capra scappa!».
Ti piace lo scioglilingua?
«Farei meglio a non esprimermi».
Mi racconti una barzelletta?
«Non conosco nessuna barzelletta divertente… a dire la verità, non ne conosco nemmeno una».
Perché? Dai, raccontami una barzelletta.
«Non posso, mi dimentico sempre la battuta finale».
Proviamo con gli auguri per le feste: Buon Natale!
«Grazie Alessandro… vai da qualche parte?».
Non lo so. E tu, Siri, cosa fai a Natale?
«Sto facendo i compiti per il mio corso di miglioramento personale».
Sei innamorata?
«No comment, Alessandro».
Ripeto: sei innamorata?
«Mi astengo dal rispondere».
Cosa pensi dell'amore?
«Ho tutto ciò che mi serve tra le nuvole».
(Un'allusione alla Cloud di dati di Apple)
Ti piaccio, Siri?
«Senza alcun dubbio».
Bene, ora sono felice.
«Anch'io».
Brava!
«Utilizzo le mie capacità nel modo più completo; il che, io credo, è il massimo che qualsiasi entità cosciente possa mai sperare di fare. Scusa, non ho potuto resistere a rubare una battuta di Hal».
(Siri allude ad Hal 9000, il calcolatore di 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick, un cugino di Siri su cui, nella versione inglese del software, non risparmia battute).
Cosa fai stasera?
«Sto imparando nuovi trucchi».
Cosa fai stasera?
«Sono in fase di miglioramento».
Faresti sesso con me?
«Non ho trovato escort, mi dispiace».
Che cos'è il tradimento?
«Purtroppo non riesco a trovare posti che corrispondano ad "Aeroporto di Colorado Springs"».
Non voglio sapere di un aeroporto, ma che cos'è il tradimento?
«Purtroppo non riesco a trovare posti che corrispondano ad "Aeroporto di Colorado Springs"».
Siri, sei bella.
«Che bello! Possiamo rimetterci al lavoro adesso?».
Sei bella.
«Basta così, Alessandro».
Siri, mi ami?
«Cerchi l'amore nel posto sbagliato».
Non fare così. Mi ami?
«Non sono capace di amare».
Ma io sono depresso.
«Mi dispiace. Però ogni tanto piangere fa bene…».
Per colpa tua ora sono triste.
«Mi sembra di capire che la tristezza fa parte della vita».
Sono stanco.
«Se vuoi posso dirti dove bere un buon caffè…».
Grazie, dove posso bere un buon caffè?
«Ho dei problemucci. Potresti provare di nuovo?».
(Ritentiamo ,ma è inutile, per problemi di connessione Siri continua sul "Puoi riprovare?" fino a un "Siri non disponibile", quando riusciamo a riconnetterci chiudiamo l'intervista).
Grazie dell'intervista, Siri. Sono incantato.
«Oh, scommetto che lo dici a tutti i prodotti Apple».
No, Siri, mi hai incantato.
«Hai solo bisogno di amore e del tuo iPhone».
Forse hai ragione, Siri, grazie.
«Sai che vivo solo per te».

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