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12 set 2012

Ve li fareste 40 mesi di galera per 104 milioni di dollari?


Ve li fareste 40 mesi di galera per 104 milioni di dollari? Beh, il premio che ha ricevuto Bradley Birkenfeld, dopo aver testimoniato contro i grossi evasori fiscali, a parecchi fa storcere il naso ma certo qui in Italia sarebbe impossibile ottenerlo.

Birkenfeld è uscito da poco dal carcere Usa ma non per il aver diffuso notizie riservate: il suo reato era di aver aiutato gli evasori che ha poi inguaiato. Era stato condannato nel 2009 a 40 mesi di carcere per aver aiutato ricchi americani ad evadere le tasse ma è uscito dopo due anni e mezzo per buona condotta. La sua testimonianza chiave al processo contro il super evasore Igor Olenicoff aveva fatto scoppiare la vertenza fiscale fra le autorità Usa e la grande banca svizzera, chiusasi nel 2009 con il pagamento di una multa di 780 milioni di dollari. Birkenfeld non è certo un leale servitore dello Stato ma in concreto ha fatto più lui contro l'evasione fiscale Usa che centinaia di impiegati pubblici messi insieme.


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Il "premio" è quindi una percentuale generosa ma incoraggiante, in puro spirito americano, e ricorda un po' la taglia che intascavano i bounty killer. Ma da noi sarebbe impossibile. Proviamo a immaginare un Falciani italiano che spieghi davvero cosa succede con i fondi neri delle nostre imprese in crisi che spariscono oltrefrontiera: come minimo una valanga di querele per diffamazione e i rabbuffi del garante della privacy, altro che premi. Inoltre, a differenza dell'Internal Revenue Service (Irs), l'agenzia delle Entrate statunitense, che ha assegnato il premio, l'autonomia delle nostra agenzia in materia è pari a zero, tranne che nei casi regolati dalla legge: il Comune intasca il 50% degli incassi da recupero di evasione avvenuti per suo merito ma il cittadino che segnala imbestialito che l'avvocato non gli ha fatto la fattura non riceve neppure un grazie.

Sarà che siamo tutti signori, qui in Italia, e che fare il proprio dovere di onesti contribuenti è premio sufficiente per la propria immacolata coscienza. Ma qui ci scappano 100 miliardi all'anno di evasione fiscale e contributiva (dati delle Entrate): se si destinasse anche solo il 5% a chi davvero contribuisce al recupero con notizie concrete, non si riuscirebbe a incoraggiare qualche bancario o dipendente di studi professionali a sollevare il velo su un po' di segrete cose conosciute magari per caso? La riservatezza è una bella cosa ma, di fronte a importi del genere, siamo sicuri che si tratta di un valore morale superiore a quello del bene pubblico?

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