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17 set 2012

Pirateria informatica, l'Italia al terzo posto nella classifica mondiale


In testa Usa e Gran Bretagna. Nei primi 6 mesi del 2012 il download illegale di musica è cresciuto del 43%

Il posto numero uno, senza sorprese, va agli Stati Uniti, con 96.681.133 download illegali nei primi sei mesi dell'anno in corso. Seconda in classifica l'Inghilterra, con 43.263.582 download, che esibisce come capitale assoluta della pirateria informatica Manchester. E, secondo le statistiche del servizio di monitoraggio Musicmetric (che ha tracciato il percorso dei file BitTorrent) viste in esclusiva dalla BBC, all'Italia va il terzo posto tra chi condivide e scarica illegalmente la musica dal web, con più di 33 milioni di album e single scaricati nella prima metà del 2012. Mentre troviamo Canada e Brasile rispettivamente al quarto e quinto posto.

I GUSTI DEI PIRATI - L'ultimo album di Rihanna, Talk That Talk è stato il più scaricato, con 1.228.313 download illeciti nella prima metà del 2012, mentre in Gran Bretagna il più corteggiato dai pirati informatici è Ed Sheeran, il ventunenne inglese noto come la stella rossa (per via dei capelli) e scaricato mediamente 55.512 volte ogni mese. Secondo la British Phonographic Industry (BPI) queste cifre scoraggianti hanno evidenti e significativi effetti sui nuovi investimenti musicali. In Inghilterra ci sono «più download illegali che acquisti», ha voluto sottolineare Geoff Taylor, manager della BPI, e questo è chiaramente un effetto distorto di un ingranaggio che va cambiato: «I musicisti devono guadagnare per ciò che fanno, esattamente come chiunque altro».

IL CASO ITALIANO – Nemmeno il terzo posto dell'Italia comunque stupisce più di tanto. Anche nel software infatti i dati diffusi da BSA (Business Software Alliance) all'interno delrapporto annuale sull'illegalità informatica "Shadow Market"(curato dal Global Software Piracy Study) davano l'Italia seconda solo alla Grecia nel settore.

NATIVI DIGITALI – La lotta del mercato discografico continua senza sosta, a suon di leggi decisamente severe contro chi scarica i file torrent. Ma il discorso è ben più profondo e non tocca solo il tema della legalità. Il punto è la generazione dei cosiddetti nativi digitali, differenti per cultura e abitudini dai loro genitori. Per i ragazzi di questa generazione è naturale scaricare e non viene sempre visto come "peccato", come fa notare anche Andy Heath, direttore della Beggars Group, l'etichetta di artisti come Adele e Dizzee Rascal. In parte si potrò sovvertire questo modo di pensare, come dimostrano già oggi i numeri del download legale, ma non si potrà farlo solo a colpi di norme.

IL DOWNLOAD LEGALE – I dati diffusi dalla Federazione Industria Musicale Italiana (FIMI) dimostrano tuttavia che in Itala il download legale vince nel settore musica su Internet. Le cifre capovolgono il pregiudizio sul panorama digitale riguardo alla pirateria online e mostrano che nei primi sei mesi del 2012 la musica digitale, tra download e streaming, è cresciuta del 43 per cento e rappresenta oggi il 33 per cento dell'intero mercato discografico italiano. Il download ha raggiunto il 61 per cento del fatturato digitale, raggiungendo così i 10,9 milioni di euro in sei mesi e i singoli digital download sono cresciuti del 48 per cento. Insomma, chi scarica non lo fa solo fuori dalla legge. Anzi.

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