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11 set 2012

Ecco il rosso Rajoy contro gli speculatori «Le plusvalenze tassate come l'Irpef» I guadagni degli investitori spagnoli potranno essere tassati utilizzando le aliquote applicate al reddito delle persone fisiche



Il premier spagnolo Mariano RajoyIl premier spagnolo Mariano Rajoy
Al momento è una dichiarazione d'intenti. La rilancia El Pais, quotidiano spagnolo di certo non affine alle prese di posizione del Partido Popular, di cui Mariano Rajoy è il massimo rappresentante. Ricorderete la campagna del quotidiano contro Aznar all'indomani della strage di Atocha, che costrinse l'allora premier conservatore spagnolo a fare marcia indietro sulla pista basca, ritenuta allora come la più credibile. Ora la chiave con la quale il giornale spagnolo attacca la politica di Rajoy investe il terreno della politica economica. Soprattutto il fisco, anche se la ricetta sembra potersi ascrivere a un filone di pensiero tipico della sinistra massimalista, che a ragione o a torto, vede con il fumo negli occhi le plusvalenze in Borsa degli investitori.

I CAPITAL GAIN - L'idea che balena in testa al primo ministro spagnolo è quello di tassare i capital gain con le aliquote relative al reddito delle persone fisiche, tradizionalmente più alte rispetto a quelle sulle rendite. I capital gain ottenuti dagli investitori spagnoli verrebbero nel primo anno tassate con le aliquote Irpef in vigore in Spagna, dal 24,75 fino al 52%. La giustificazione addotta dal premier sarebbe quella di un'azione «contro gli speculatori» che comprano e vendono velocemente per ottenere un guadagno rapido. Dal secondo anno le aliquote tornerebbero - comunque - quelle normali sulle rendite di capitali dal 21% al 27%. Ma la sortita di Rajoy anima le intemerata del Pais, che attacca il titolare della Moncloa, perché qualche giorno fa avrebbe assicurato di non voler adottare una misura in chiave-anti-speculazione. Ora la presunta marcia indietro, che tuttavia - assicurano fonti del ministero dell'Economia spagnolo al quotidiano di area socialista - non toccherebbero i dividendi, ma servirebbero ad aumentare le entrate statali. Al netto di un'ipotetica fuga di capitali oltre-frontiera, che evidentemente i tecnici del ministero dell'Hacienda non ritengono troppo possibile.

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