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19 set 2012

Con la crisi la casa costa troppo? L'alternativa low cost è vivere in un b&b

Se in Italia si dibatte a proposito dei giovani che stentano a lasciare le famiglie di origine per andare a vivere da soli (più del 31% degli italiani maggiorenni abita con almeno un genitore), in Gran Breatagna lo scenario appare di gran lunga peggiore. Il nuovo trend imposto dalla crisi vede un numero crescente di persone rinunciare alla casa di proprietà o in locazione per spostarsi temporaneamente in un bed & breakfast. Con la speranza di tornare a produrre a breve un reddito sufficiente a trovare una casa.

La National Housing Federation, che rappresenta i gestori delle strutture in cui si dorme e si fa la prima colazione a basso prezzo, ha rilevato nel primo trimestre di quest'anno un incremento delle presenze non occasionali intorno al 44%. Del resto, le famiglie rimaste senza tetto sono ormai oltre 55mila in tutto il Paese, contro le poco più di 10mila calcolate non più di due anni fa. Nei giorni scorsi, Save The Children ha pubblicato una ricerca dalla quale emerge che la crisi ormai impedisce a migliaia di famiglie di garantire pranzo e cena ogni giorno, spingendole a rivolgersi sempre più spesso ai centri di assistenza.

La situazione del mercato immobiliare è particolarmente difficile a Londra: i costi di acquisto e di affitto sono tra i più alti in Europa, per cui, chi perde il posto di lavoro, spesso deve rivolgersi alle strutture comunali che si occupano di sistemazioni di emergenza, che tuttavia faticano a tenere il passo della domanda. E i tagli agli investimenti pubblici per il social housing, imposti dal piano di austerity per il rientro del debito pubblico, stanno complicando ulteriormente la situazione.

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