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30 ago 2012

Venti ville, 43 aerei, 15 elicotteri L’appannaggio reale di Putin I lussi di Stato del presidente russo, spesati dal Tesoro. Gli oppositori: troppo con la popolazione che vive sotto il minimo



MOSCA—Da tempo si parla delle ricchezze che in dodici anni di potere assoluto Vladimir Putin avrebbe accumulato segretamente. Ora poi, arriva un altro dossier di accuse compilato dal solito Boris Nemtsov, ex vicepremier, da tempo passato nelle file dell'opposizione. Nemtsov, assieme a Leonid Martynyuk del movimento Solidarnost, affronta quelli che si potrebbero definire i «lussi a sbafo» del presidente russo: aerei, ville, yacht, limousine e quant'altro, tutto spesato dal Tesoro russo. Certo, ha subito risposto il portavoce del presidente, si tratta dei soliti beni «a disposizione» di qualsiasi capo di Stato o di governo. Per la rappresentanza, per gli inviti (il nostro Silvio Berlusconi ne ha visitate parecchie di dacie statali), per il decoro della carica. «Ma 20 ville, 43 aerei, 15 elicotteri e quattro yacht non sono un po' troppi per un Paese nel quale una larga fetta della popolazione vive al di sotto del minimo di sussistenza?» si è chiesto sarcastico Nemtsov che negli ultimi tempi è finito più volte in cella per manifestazioni non autorizzate. L'elenco fornito dall'opposizione è certamente impressionante, senza tener conto delle ricchezze vere e proprie che sarebbero nella disponibilità (o nella proprietà effettiva) di Vladimir Vladimirovich Putin, colonnello in pensione del Kgb con un assegno annuo di circa tremila euro, più lo stipendio di presidente.

L'anno scorso, secondo Nemtsov, il presidente avrebbe dichiarato redditi totali per 91.500 euro. Dacie e palazzi sono in buona parte conosciuti. Quello di Novo- Ogaryovo, vicino Mosca, che il nostro si è tenuto anche quando era semplice primo ministro. Quindi il palazzo Konstantinovskij sul golfo di Finlandia a San Pietroburgo, restaurato recentemente. E naturalmente la residenza di Sochi, dove si svolgono assai spesso incontri internazionali. Ma poi nel dossier dell'opposizione si parla di un mega chalet sulle montagne del Caucaso, di altre case sparse un po' ovunque e del misterioso palazzo che è stato fotografato in costruzione a Gelendzhik sulla costa del Mar Nero e che dovrebbe costare un miliardo di euro. Quindi gli aerei di Stato, compresi l'Ilyushin presidenziale con gli interni in oro, l'Airbus e il Falcon. Gli elicotteri sarebbero parcheggiati in diverse località e verrebbero utilizzati nelle occasioni più disparate. Ad esempio per raggiungere la località nella foresta dove una tigre siberiana aspettava di essere addormentata e marcata da VV (Vladimir Putin, secondo gli amici) in persona. O per arrivare in quel punto del mare dove l'allora primo ministro avrebbe casualmente scoperto un prezioso reperto archeologico.

Ma in precedenti dossier e in un libro scritto da un ex insider del Cremlino, Stanislav Belkovskij, si parla invece delle ricchezze vere e proprie che sarebbero custodite da amici fidati: il 4,5% di Gazprom; il 37% della compagnia petrolifera Surgutneftegaz e il 75 % della Gunvor, una misteriosa (e fino a pochi anni fa del tutto sconosciuta) società svizzera di intermediazione petrolifera. La Gunvor ha la fortuna di ottenere petrolio russo a prezzi stracciati che poi rivende sul mercato mondiale alle quotazioni del giorno. Ogni anno fa utili per almeno otto miliardi di dollari. Ufficialmente Putin non c'entra assolutamente nulla, come è naturale. Uno dei maggiori azionisti è Gennadij Timchenko, che proviene dal primo direttorato del Kgb (come Putin), sarebbe stato cofondatore di un club di judo di San Pietroburgo del quale presidente sarebbe l'appassionato Putin. Timchenko sarebbe anche azionista della banca Rossiya, presieduta da Yurij Kovalchuk, amico e vicino di dacia del presidente russo. Di tutte queste eventuali ricchezze (40 miliardi di dollari, si valuta) non si vede nulla. L'unica cosa che traspare è la passione di Putin per gli orologi, che acquista e regala: un Patek Philippe col quale fu fotografato anni fa e i Blancpain Aqua Lung Grand Date per i quali ha una vera passione. Durante una visita a una fabbrica un operaio gli ha chiesto di regalargli quello che aveva al polso come ricordo per il figlio. Uno scherzetto da settemila euro.

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