Ne ha parlato la modella Imane Fadil, una delle «pentite» del bunga-bunga, sentita come testimone al processo
I TRAVESTIMENTI - La testimone, durante l'esame e il controesame, è ritornata a parlare delle serate ad Arcore, fornendo dettagli su quel che accadeva (Iris Berardi che si strusciava e si era travestita da Ronaldinho), delle avances che avrebbe ricevuto da Fede e del fatto che, per averlo respinto, non riuscì a firmare il contratto con Mediaset che le sarebbe stato promesso.
IL SIRIANO - Inoltre ha parlato dei suoi rapporti con l'uomo siriano che, come ha più volte spiegato, l'avrebbe contattata nella primavera del 2011. «Mi disse - ha precisato la ragazza- che dovevo andare ad Arcore per avere dei soldi da Berlusconi». Il pm quindi si è concentrato sul ruolo e sul lavoro svolto dal siriano, Saed Ghanaym, facendo una serie di domande: «Saed le ha mai parlato di contatti con apparati di sicurezza?». Fadil: «Ebbi il dubbio io e gli chiesi che lavoro facesse e lui non mi rispose». Sangermano: «Lei ha supposto che lavorasse per i servizi?». Fadil: «Sì, io l'ho supposto».
ARCORE UN BAR? - «Mi vergogno a dirlo ma quando dissero andiamo ad Arcore io pensai che Arcore fosse un bar qualunque». Sono le parole con cui Chiara Danese ha ricostruito la serata in cui, dopo aver vinto le selezioni per Miss Italia, arrivò per le ragazze della comitiva l'invito da Emilio Fede. La ragazza risponde alle domande del pm Antonio Sangermano che tra le ha domandato: «Ma sapeva che Berlusconi era presidente del Consiglio?» e lei ha risposto: «No, non mi occupo di politica, non la seguo».
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