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7 mag 2012

Zuckerberg vale 17,6 miliardi di dollari a 27 anni più ricco del Ceo Microsoft


In meno di dieci anni il social network ha registrato crescite esponenziali di valore e utenti. E con la quotazione, il fondatore supera economicamente figure dell'industria molto più grandi. Il futuro di Fb, tra applicazioni e la battaglia con Googledi TIZIANO TONIUTTI

UNDICI miliardi e ottocento milioni, 337.4 milioni di azioni da 28 a 35 dollari. Questa l'offerta iniziale di Facebook al mercato azionario, in vista della quotazione ufficiale il prossimo 18 maggio. Il "road show" che anticipa la borsa è partito e a capo del social network più popolato del pianeta c'è Mark Zuckerberg, nemmeno trent'anni. Che con questi numeri, avrebbe una quota di 17,6 miliardi di dollari, surclassando il numero uno di Microsoft, Steve Ballmer, e il miliardario russo Vladimir Lisin, re dell'acciaio. Entrambi sotto il valore netto di "Zuck", e con il doppio degli anni sulle spalle. 

Nuovo impero.
 Anche l'impero di Facebook è giovanissimo. In appena sette anni è passato da zero a oltre novecento milioni di utenti. L'azienda vale oggi intorno ai 100 miliardi di dollari, che mette in tasca a Zuckerberg più dei più dei dividendi pagati da Wall Street o di quanto i diecimila punti vendita di Wal Mart hanno incassato lo scorso anno. Ma Zuckerberg non è più solo il nerd un po' maneggione visto in The Social Network: chi lo conosce sa che negli ultimi tempi il Ceo di Facebook è cambiato. "Nell'ultimo anno, Mark ha fatto due cose: creato un'azienda globale, ed è cresciuto personalmente", dice un dirigente di Facebook che sceglie l'anonimato. La fortuna di Zuck insomma è economica, ma il fattore umano conta: "Zuckerberg ha imparato a comandare. Ovvero sa scegliere bene chi assumere, e soprattutto chi licenziare", dice la stessa fonte.

Magnati e magneti. Ma il segno del comando di Zuckerberg non serve senza un piano. E il piano di Facebook per il dopo quotazione si riassume in una sola parola: applicazioni. Applicazioni per attirare gli utenti e i servizi e mantenerli magneticamente dentro l'orbita del social network, eliminando per chi frequenta il sito la necessità di uscire per cercare informazioni e possibilità. Così dentro Fb ci sono le notizie, che i giornali forniscono in apposite app, la geolocalizzazione, l'interattività, i giochi, le immagini di Instagram. Facebook è un "sandbox" recintato in cui fiorisce una internet dentro l'internet più grande, e dove un utente, secondo la linea di Zuckerberg, troverà sempre quello che cerca. 

Ma Facebook ora sta uscendo da un altro recinto, quello  della compagnia privata per diventare pubblica. E nel prossimo futuro, Mark dovrà imparare a mantenersi in sella a questo purosangue del web 2.0, ormai quasi liberato. Se l'abilità di Zuckerberg sarà pari a quella con cui ha radunato e mantenuto investitori nel corso degli anni, da Microsoft a Accel fino ai russi di Digital Sky, e a quella con cui ha circondato Yahoo nella battaglia legale per i brevetti, il social network non ha nulla da temere, se non la difficoltà nel contenere l'espansione. Ai danni di quello che ormai è l'avversario unico di Zuck, Google. Colossi con abilità peculiari, che si affronteranno fino all'ultimo dollaro, oppure impareranno, forse, a coesistere.

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