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25 mag 2012

Processo Ruby, Marysthell Polanco: «Vedrete, ce ne saranno delle belle»


Attesa per la deposizione della soubrette, una delle ospiti del residence di via Olgettina

Marysthell Polanco (Splash News)Marysthell Polanco (Splash News)
MILANO - «Vedrete, dopo ce ne saranno delle belle». La soubrette dominicana Marysthell Garcia Polanco - capelli cortissimi tinti biondo platino, occhiali scuri, abitino nero scollato e giacchino lucido - promette scintille, conversando con i giornalisti prima di fare il suo ingresso nell'aula del Tribunale di Milano dove sarà interrogata dal pm Antonio Sangermano per il filone del processo Ruby che vede imputato l'ex premier Silvio Berlusconi per concussione e sfruttamento della prostituzione minorile. A chi le chiedeva «Come sta?», la soubrette, accompagnata dal fidanzato, ha risposto: «Va tutto bene, sono un po' emozionata, è la prima volta che mi presento davanti a un giudice». Oltre alla Polanco sarà ascoltato in mattinata anche Giuseppe Spinelli, il ragioniere che gestiva la contabilità personale dell'ex premier Berlusconi incaricato di versare i soldi alle cosiddette Olgettine.

Marysthell Polanco in tribunaleMarysthell Polanco in tribunale    Marysthell Polanco in tribunale    Marysthell Polanco in tribunale    Marysthell Polanco in tribunale   Marysthell Polanco in tribunale

LA CITTADINANZA - Marysthell Garcia Polanco salì all'onore delle cronache a causa di una raccomandazione dell'allora premier Berlusconi, che tentò di farle ottenere la cittadinanza italiana. Il 4 dicembre 2010 la bella dominicana ottenne due colloqui diretti con l'allora prefetto di Milano Gianvalerio Lombardi. Il numero diretto del prefetto fu fornito alla Polanco da Palazzo Grazioli. Lei telefonò dicendo: «Io la chiamo da parte del presidente Berlusconi», e a quel punto la segretaria, che attendeva la chiamata, le chiese: «Lei è la signora Garcia?» e le passò il prefetto, che la ricevette. Le disse però, correttamente, che mancavano i presupposti (10 anni di permanenza in Italia). Il 13 gennaio la Polanco ottenne un nuovo appuntamento, con una cortesia logistica: «Lei lo sa che può entrare in macchina, non perda tempo a cercare parcheggio, può entrare in Prefettura con la sua auto». La cittadinanza però non arrivò.

L'AUTO DELLA MINETTI E LA DROGA - Anche il fidanzato di Marysthell, il dominicano Carlos Ramirez de la Rosa, fu protagonista di un «caso»: il 3 agosto 2010 fu arrestato perché trovato in possesso di 12 chili di cocaina (condannato in primo grado a 8 anni). La droga era sulla macchina, una Mini Cooper verde intestata a Nicole Minetti: la consigliera regionale l'aveva prestata a Marysthell. Qualcuno avvisò subito Berlusconi, il quale telefonò a Barbara Faggioli: «Chiama subito la Nicole e dille che deve denunciare la scomparsa della macchina». La Minetti richiamò «Papi», che era «già incazzato nero». «Lui mi chiama e mi dice: "Guarda che hanno fermato un individuo sulla tua macchina con degli stupefacenti e che non è la prima volta. Subito fai questo, subito..."». Ma la Minetti non denunciò la scomparsa dell'auto, certa di poter dimostrare di essere estranea alla vicenda.

Le ragazze di ArcoreLe ragazze di Arcore    Le ragazze di Arcore    Le ragazze di Arcore    Le ragazze di Arcore   Le ragazze di Arcore

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