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4 mag 2012

Lonely Planet, 40 anni da Guida


Due libri celebrano l'anniversario della casa editrice-icona del Viaggiatori: uno ripropone il diario della prima avventura del fondatore Tony Wheeler, l'altro propone gli itinerari top al mondo

Perché viaggiamo? A porre la domanda è qualcuno che teoricamente conosce già tutte le possibili risposte: la Lonely Planet, il marchio delle guide "alternative" a ogni paese e a ogni itinerario del mondo, che in questi giorni celebrano un doppio anniversario, i quarant'anni dalla pubblicazione del primo libro della serie in inglese e i vent'anni dalla pubblicazione del primo in italiano. Un appuntamento festeggiato in Italia con due volumi molto differenti ma che in fondo si assomigliano: "Across Asia on the cheap" (Attraversare l'Asia con quattro soldi), che era in pratica il diario di viaggio del fondatore della Lonely Planet, Tony Wheeler, ora ripubblicato in italiano e distribuito gratuitamente a chiunque ne fa richiesta alla Edt, la casa editrice italiana dell'intera collana; e "Grandi Viaggi, gli itinerari più belli del mondo", una raccolta delle avventure più belle del passato remoto e di quello un po' più vicino, stampato sempre dalla Edt, da oggi in libreria (a 26,50 euro, prezzo speciale di 20 euro se acquistato entro il 23 maggio).

"Il nostro piano era semplice", ricorda Tony Wheeler nell'introduzione al primo smilzo volumetto, "io e mia moglie Maureen avremmo comprato una vecchia macchina a Londra, l'avremmo portata il più lontano possibile in direzione est, avremmo continuato con qualsiasi mezzo di trasporto sarebbe saltato fuori, saremmo arrivati in Australia dopo sei mesi circa, dopo di che avremmo lavorato qualche mese per risparmiare abbastanza denaro per poter ritornare in Europa in aereo". Era la fine degli anni '60: allora molti giovani ragionavano, e viaggiavano, così. E ai nostri due viaggiatori va tutto bene, attraversano l'Europa passando anche per l'Italia, giungono a Istanbul, prendono il traghetto per l'Asia (non c'era ancora il ponte sul Bosforo), proseguono fino in Iran e fino a Kabul, dove vendono l'auto e vanno avanti sino al Pakistan, all'India, al Nepal, fino a scroccare un passaggio in barca da Bali all'Australia. Solo che si erano talmente divertiti che non volevano più tornare in Europa a fare un lavoro qualsiasi. Viaggiare, e pubblicare guide di viaggio, diventò il loro lavoro, un business che li ha resi ricchi e famosi. 


L'Hippy Trail, l'itinerario degli hippy da Londra all'Asia, ossia il percorso di Tony e Maureen Wheeler, è anche il primo itinerario del secondo volume celebrativo, "Grandi Viaggi". Il libro ne contiene per tutti i gusti e a tutte le latitudini: dal Cairo a Città del capo, attraversando l'Africa in verticale; il Grand Tour dei gentiluomini del Settecento in Europa; da Capo Nord a Gibilterra; il Passaggio a Nord-Ovest; la Route 66 negli Stati Uniti; la Panamericana percorsa dal Che Guevara dei "Diari della motocicletta". Tanti viaggi in treno: la Transiberiana, il Blue Train in Sud Africa, il Glacier Express, l'Orient Express, il Royal Scotsman. I viaggi letterari, a partire dall'Odissea di Omero fino al Giro del mondo in 80 giorni di Verne, senza dimenticare Cuore di tenebra di Conrad.  E i viaggi di Marco Polo, quello di Magellano, quello del capitano Cook nel Pacifico.

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