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28 mag 2012

Lo studente sedicenne che risolve l'enigma matematico di Newton Il quesito ha scervellato gli studiosi per 350 anni. Ray, di origine indiana, ha calcolato esattamente la traiettoria di un proiettile



MILANO - «Ci sono persone ingenue che si conoscono e fanno un abile uso della loro ingenuità» recita un noto aforisma di François de La Rochefoucauld. A questa schiera di individui appartiene certamente il giovane Shouryya Ray che grazie alla sua «ingenuità da scolaretto» è riuscito a risolvere un quesito matematico posto per la prima volta dal grande Isaac Newton e che per circa 350 anni ha scervellato gli studiosi.

PROBLEMI - Il sedicenne, di origine indiana, ma che vive da quattro anni a Dresda, è riuscito a calcolare esattamente la traiettoria di un proiettile sottoposto a forza di gravità e alla resistenza dell'aria. Poi come se non bastasse, ha risolto anche un secondo problema riuscendo a stimare precisamente il tipo d'impatto e di rimbalzo che segue quando un determinato corpo sbatte contro un muro. I due problemi di fisica meccanica e le loro soluzioni potrebbero apportare grandi benefici alla scienza balistica e per questo il giovane Ray è stato celebrato sui quotidiani internazionali come un giovane genio. Da parte sua il sedicenne ha confessato che è stata la sua ingenuità a portarlo verso la soluzione dei problemi: «Quando i miei professori mi hanno detto che questi quesiti non avevano soluzioni, ho pensato tra me e me: Bene, non c'è nulla di male nel provare. Alla fine questa ingenuità da scolaretto mi ha aiutato».

A SCUOLA - La passione per «l'intrinseca bellezza» della matematica gli è stata trasmessa da suo padre Subhashis che è un ingegnere e che sin da quando era piccolo ha stimolato la mente di Shouryya con calcoli aritmetici. A sei anni il giovane genio era già in grado di risolvere complicate equazioni. Nonostante sia arrivato in Germania senza conoscere una parola di tedesco, in pochi mesi il ragazzo è riuscito a imparare la lingua e adesso parla perfettamente con i suoi amici teutonici. La sua incredibile intelligenza è stata subito notata a scuola e per questo gli insegnanti hanno deciso di inserirlo in una classe dove la maggior parte degli alunni ha almeno due anni più di lui. Ormai neppure il padre riesce a stargli dietro: «Per risolvere i due problemi non ha mai discusso con me - dichiara il genitore - I calcoli matematici che ha usato sono oltre la mia portata». A chi lo esalta per le sue doti scolastiche, Shouryya risponde: «In realtà ci sono cose in cui potrei migliorare a scuola - dichiara il sedicenne - Una di queste è il gioco del calcio».

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