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10 mag 2012

Finanziamento ai partiti taglio al 50% e statuto



Un emendamento prevede che salga la decurtazione della tranche dei rimborsi 2008 che verrà incassata a luglio. Stop al comma che obbliga i partiti a investire solo in titolo di Stato. Passa la norma contro il trasformismo


ROMA - Via libera della commissione Affari Costituzionali della Camera all'innalzamento - da 33 al 50 per cento - dei rimborsi previsti per luglio. L'emendamento alla proposta di legge sul finanziamento ai partiti è stato presentato dai relatori, Gianclaudio Bressa (Pd) e Peppino Calderisi (Pdl). Si tratta dunque di un'iniziativa bipartisan. Essendo ora la rata di luglio dimezzata, i partiti incasseranno 91 milioni di euro e non più 182 milioni.

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L'Idv e la Lega avevano chiesto l'azzeraento della rata di luglio. "L'Udc si è schierata a favore del dimezzamento dopo aver a lungo riflettuto - dice Pierluigi Mantini - sulla possibilità di chiedere un taglio del 75% , ma questo avrebbe effetti di licenziamento troppo alti sui lavoratori dei partiti". 

Sempre secondo l'emendamento i partiti" che "intendano concorrere alla ripartizione dei rimborsi" sono tenuti a dotarsi di un atto costitutivo e di uno statuto, trasmessi al presidente del Senato e a quello della Camera". Atto costitutivo e statuto sono in forma di "atto pubblico" e devono indicare "l'organo competente ad approvare il rendiconto 
di esercizio" e la "gestione economico-finanziaria". In pratica un'anteprima della riforma dell'articolo 49. L'emendamento inoltre abroga il comma che obbliga i partiti a investire solo in titoli di stato. 
 
Sempre in commissione affari costituzionali, è passato un emendamento a firma Salvatore Vassallo (pd) che potrebbe essere ribattezzata norma anti-trasformismo. In pratica, si prevede che i finanziamenti ai partiti vadano solo a quelli che ottengono almeno un eletto in parlamento (o nel parlamento ue o nel consiglio regionale) ma, e questa è la novità rispetto al testo base bressa-calderisi, solo se si è stati eletti "sotto il proprio simbolo". A questa norma hanno dato parere favorevole sia i relatori che il governo.

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