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23 apr 2012

Tv in sottofondo, un rischio per i bambini

Uno studio ne denuncia i danni nei piccoli dagli 8 mesi agli 8 anni. Perché non sono multitasking, né devono diventarlo

MILANO – Il bimbo sta studiando, oppure sta facendo merenda o semplicemente gioca. Nel frattempo il piccolo schermo è rimasto acceso e continua a trasmettere suoni, immagini e stimoli. Nessuno considera quel televisore, ma tutti lo avvertono in realtà. E sui giovanissimi ogni giorno fa un piccolo danno, distogliendo la loro attenzione, disturbando la concentrazione, allenandoli a quella che gli studiosi chiamano concentratio interrupta e che è indubbiamente un male della nostra società, soprattutto se si parla di infanzia. Negli Usa i bambini vengono esposti in media a 4 ore di rumori e immagini da tv in sottofondo ogni giorno. E un nuovo studio, che verrà presentato in questi giorni a opera dell'Università della Pennsylvania, dell'Università di Amsterdam e dell'Università dell'Iowa, ne illustra tutti i rischi, affermando che la tv in background fa male, perché i bimbi non sono fatti per il multitasking: ne soffrirebbero la concentrazione, l'apprendimento, lo studio e la lettura.

MULTITASKING - Il tipo di società nella quale viviamo contempla l'esercizio di più mansioni contemporaneamente, grazie anche alla (o per colpa della) moltitudine di stimoli, alle tecnologie, alla filosofia dell'always on (sempre connessi). Gli esperti parlano di concentrazione intermittente, ma la tendenza un po' schizofrenica del multitasking non è nella natura del cervello umano e tanto meno in quella dei bambini, fortemente penalizzati nelle loro capacità di apprendimento da questo bombardamento perenne. Per questo la tv in sottofondo fa male e ora lo dimostra anche questa ricerca internazionale il cui messaggio è molto chiaro: se nessuno sta guardando la televisione, spegnetela.

LO STUDIO La ricerca, presentata in occasione dell'International Communication Association di Phoenix, in Arizona, ha analizzato le performance di 1.454 bambini americani dagli 8 mesi agli 8 anni prima di giungere a questi risultati. E come fa notare commentando lo studio il ricercatore dell'Università del New Mexico di Albuquerque, Victor Strasburger, questo stimolo di sottofondo che risucchia le energie e l'attenzione inconscia dei ragazzini è nocivo, proprio perché i bimbi non sono fatti per gestire simultaneamente più compiti e hanno invece necessità di convogliare tutte le proprie energie nella mansione che stanno svolgendo in quel momento.

PICCOLO SCHERMO - In molte case, come spiega Strasburger, la tv rimane accesa anche quando nessuno la guarda o la ascolta. È una forma di compagnia per gli adulti, ma per i più piccoli, soprattutto per i bimbi al di sotto dei due anni, questa eruzione continua può interferire significativamente con lo sviluppo del linguaggio. E del resto bisogna considerare che l'eccesso di esposizione alla televisione è già di per sé nocivo, tanto che l'American Association of Child & Adolescent Psychology sostiene che i giovanissimi cresciuti a pane e tv tendono a leggere ed esercitarsi meno, spesso sono sovrappeso e addirittura guadagnano meno in età adulta. Mentre l'American Academy of Pediatrics ne consiglia un utilizzo morigerato, che oscilla tra una e due ore al giorno (di programmi appropriati si intende) per i bambini sopra i due anni e l'astensione totale (possibilmente) per i più piccini. Senza contemplare ovviamente la tv in background. Il suggerimento, ricorrente, forse banale, ma sempre infallibile, è quello di leggere ai figli un buon libro. A tv rigorosamente spenta.

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