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5 apr 2012

Sfratto McDonald's , la maggioranza si divide «Ci perde la città» «No, non è un modello»


Il centrosinistra discute sullo sfratto della multinazionale dalla Galleria

Il negozio Mc Donald's nella Galleria Vittorio Emanuele (Fotogramma) Il negozio Mc Donald's nella Galleria Vittorio Emanuele (Fotogramma)
MILANO - Il Pd difende McDonald's, ma il fast food fa litigare la maggioranza. Durante la seduta della commissione Mobilità e ambiente, il centrosinistra si è diviso ieri sullo sfratto dall'Ottagono della multinazionale dopo il bando vinto da Prada per i locali attualmente occupati. «Ritengo che sia una perdita per Milano», ha detto Mattia Stanzani del Pd, presidente della commissione Bilancio. «McDonald's in Galleria è una presenza "democratica" - ha spiegato - perché permette a tante persone di potersi sedere nel Salotto di Milano pagando cifre accessibili». D'accordo con Stanzani il presidente della commissione Ambiente, Carlo Monguzzi, sempre del Pd. «Perfettamente d'accordo» anche il collega di partito e presidente della commissione Antimafia, David Gentili: «Capisco che c'è un bando vinto - ha precisato - ma che McDonald's se ne vada è uno di meno per il centro della città, il suo "Salotto" dovrebbe essere per tutti».

PARERI CONTRAPPOSTI - Luca Gibillini, di Sel, la vede diversamente. «Non verseremo lacrime per McDonald's - ha replicato - perché non può essere assunto a modello di presidio territoriale per i poveri». «Mi sembra per lo meno eccessivo - ha aggiunto - investire il fast food del ruolo sociale di presidio accessibile nel Salotto. Una multinazionale che ha rappresentato negli ultimi decenni il modello del fordismo, con evidenza di distruzione del territorio in molte parti del mondo, con condizioni di lavoro difficili. In più, dobbiamo tenere presente che quel modello di alimentazione non è il nostro. Non proveremo dispiacere per la chiusura». Attacca il leghista Alessandro Morelli: «Viviamo in un mondo alla rovescia: la sinistra difende la multinazionale mentre stanga i cittadini con le tasse». L'ingresso di Prada all'Ottagono è atteso per l'inizio del prossimo anno.

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