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1 apr 2012

Nuova notte di controlli nel cuore della movida Cento ispettori alla ricerca di «furbetti»


Da Brera ai Navigli, verifiche nei locali del divertimento, posti di blocco dei vigili urbani per le auto di lusso. Protestano gli esercenti

L'operazione della Gdf (Fotogramma)L'operazione della Gdf (Fotogramma)
MILANO - Gentili ma determinati. E, soprattutto incorruttibili. Tanto da non accettare neppure un bicchiere d'acqua. «Abbiamo avuto ordini in questo senso». Ma hanno avuto anche il mandato di controllare di nuovo ristoranti, pizzerie e affini della movida milanese. Dai Navigli alle Colonne di San Lorenzo, da Brera all'Isola. Cento ispettori dell'agenzia delle Entrate, coadiuvati da una cinquantina di agenti della polizia locale, hanno messo in piedi un altro blitz. Con i vigili che tenevano d'occhio anche i tanti vituperati Suv. E, in alcuni locali come il Tronco di via Thaon de Ravel, ci sono andati per la terza volta in 60 giorni. Esattamente il 28 gennaio, il 7 febbraio e ieri sera. «Un'azione da Stato di polizia - è il commento del titolare, Alfredo Zini, vicepresidente dell'Epam, l'associazione dei pubblici esercizi - che non ci meritiamo. Per carità, i controlli vanno bene, ma non sempre ai soliti. Così si lavora poco serenamente. Ma se io non incasso, non pago le tasse. Per non parlare di quanto si perde in termini di tempo ad andare da loro con le fotocopie delle ricevute, delle fatture. Così L'Agenzia delle Entrate verifica se ci sono dissonanze».

Entrano in borghese. Voce calma e fare deciso. «Buonasera, siamo dell'Agenzia delle entrate». E poi si sono seduti tra i tanti clienti che, al sabato sera, affollano i locali. Nella terza giornata del Fisco meneghino, dopo le montagne di Cortina e il mare di Portofino. Si sono presentati alle 19 e se ne sono andati quando i titolari hanno abbassato le saracinesche. «Se si va avanti così - dice con un diavolo per capello il titolare del ristorante pizzeria «Da Cecco», in via Solferino 34, a Brera - il primo cinese che passa di qui gli vendo il locale». E ancora: «Sono venuti due volte in un mese e mezzo. E sempre di sabato, quando, grazie a Dio, ci sono molte persone. Mai quando non si lavora. L'altra domenica, ad esempio, ho fatto 5 coperti. Capisco i controlli, ma sempre agli stessi, senza mai toccare un politico. Tra l'altro non hanno trovato irregolarità».

Le zone «martellate» sono quelle più cool e più frequentate. Gli ispettori sarebbero stati avvistati in via Vittor Pisani, sui Navigli, in corso Como, in corso Garibaldi, all'Isola.
Verifica sugli scontrini e sulle posizioni dei dipendenti (contributi, tipo di contratto, eventuale presenza di clandestini). E ancora controlli sugli incassi in contanti e sulle carte di credito. Il loro modo di comportarsi, già battezzato a Cortina e nelle località vip liguri, è sempre lo stesso. Entrano, si presentano e si accomodano, annotano e aspettano. A fine serata chiedono il conto: quanti scontrini sono stati battuti, a quanto ammonta il guadagno. Per poi fare i confronti con gli andamenti passati.

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