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2 apr 2012

Giardini pensili da 50 euro, un lusso che diventa popolare

La richiesta di verde sui tetti cresce in Italia. Nascono prati perfino sui palazzi di edilizia pubblica

Leggi "verde pensile" e pensi alle piante sospese nei canestri e ai giardini sui tetti di Babilonia. Invece, in modo assai meno leggendario, oggi i giardini sui tetti sono un dato di fatto in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. E in modo assai più insospettabile a investire in trionfali orti e prati sul tetto di casa – ma anche sopra il garage o in verticale, sulla parete di un edificio – spuntano i Paesi teutonici: Germania, Austria e Svizzera. Per non dire di sorprese come Kosovo e Albania. E se c'è un Paese in cui la tendenza sta crescendo in modo significativo, questo è l'Italia. Dove il verde pensile piace sempre di più. Ai privati, che sfruttano gli spazi per avere un giardino anche in città. Alle aziende, che vogliono soluzioni estetiche per darsi una bella immagine eco-friendly. E addirittura al settore pubblico, che sempre più spesso lo usa per la copertura di edifici come scuole, parcheggi e perfino i terrazzi sopra le scuole popolari. Da Bolzano a Pozzuoli.

Giardini pensiliGiardini pensili    Giardini pensili    Giardini pensili    Giardini pensili   Giardini pensili

COSA DA RICCHI - Una cosa da ricchi? Ecco l'altra grande novità: dipende. Certo, se uno ha in mente il Parco Guell di Barcellona, disegnato da Antoni Gaudí nei primi anni del Novecento: ma lì siamo nell'ambito dei capolavori. «In realtà, per "verde pensile" oggi s'intende tutto ciò che è sospeso», spiega Francesca Paolucci della Roncole, designer specializzata in paesaggi e giardini. «Quindi i roof garden come quelli di New York, che li ha scoperti una quindicina di anni fa lanciando la moda, ma anche un bel terrazzo con le piante in vaso». In pratica si va da un semplice prato sul tetto, per cui si possono spendere (solo) 50 euro al metro quadro – proprio come una banale piastrellatura – a soluzioni che prevedono piante rare e piscina (di esempi in cima ai palazzi milanesi ce ne sono ormai parecchi) senza limiti di prezzo.

PIANTE CHILOMETRO ZERO - I giardini sospesi sono belli, ma – ecco spiegata una delle ragioni del successo attuale – soprattutto utili per quanto riguarda il risparmio energetico. Maurizio Crasso, geologo che dirige la divisione Seic Verde Pensile dell'Harpo Group, una delle aziende italiane del settore, concentra la sua attenzione proprio su questo: «Il verde pensile funge da isolamento termico: d'estate tiene fuori il calore, e addio climatizzatore». Spiegato così, sembra semplice da realizzare. Di fatto non lo è: gli elementi da considerare sono molti, così come le soluzioni possibili. In linea generale il punto di partenza della progettazione è lo studio della portata del tetto: su un terrazzo di cemento armato si può costruire (quasi) tutto quel che si vuole, mentre un vecchio terrazzo sostenuto da travi di legno potrà sopportare molto meno peso – e quindi niente piscina o grandi piante in vaso. Capita anche che alcuni lavori vengano rifiutati proprio perché il supporto non regge abbastanza peso.

ASPETTI - Secondo elemento di base: la pendenza, che deve consentire lo scolo delle acque ed evitare il rischio di infiltrazioni. Ma un occhio di riguardo va rivolto anche all'aspetto termico, cioè l'isolamento dell'edifico. E alla fruibilità del luogo: piante, aiuole ma anche panchine e gazebi per rendere il giardino bello da guardare e piacevole da utilizzare. Si arriva così alla scelta delle piante. Meglio un giardino da cartolina o piuttosto uno spazio dove invitare gli amici per il barbecue? Un prato semplice da irrigare o piante rare da curare? In tutti i casi, i vincoli sono – inevitabilmente – il microclima locale e le piante della zona. Ma anche la disponibilità dei vivai più vicini: per i progettisti vale la regola del "chilometro zero", cioè l'utilizzo dei prodotti locali. Considerazioni che si riflettono sul settore anche dal punto di vista della ricerca e dei materiali. Finora si guardava per lo più all'estero, oggi è sempre più raro che si scelga di importare: «Il clima italiano è differente da quello della Germania, Paese dal quale molte aziende nostrane prendono spunto», aggiunge Crasso. «Ci servono coperture fatte apposta per le nostre temperature e precipitazioni: noi abbiamo avviato progetti di ricerca insieme a diversi atenei in tutta Italia. Con quello di Trieste ci occupiamo di botanica, con quello di Ancona studiamo l'isolamento termico, con quello di Genova puntiamo sull'idraulica».

LA QUESTIONE IN CONDOMINIO - E la burocrazia? Prima di iniziare i lavori, meglio controllare le normative. Per le piante in vaso sul terrazzo non servono permessi speciali, ma per strutture particolari occorre il nulla osta del Comune e se si vive in un condominio spesso serve anche quello degli altri inquilini. Se si tratta poi di edifici con vincoli ambientali bisogna passare attraverso la Sovrintendenza alle Belle Arti. Se nonostante tutto questo i costi per la costruzione di un giardino pensile possono restare bassi, occorre sempre mettere in conto la manutenzione: un giardino fatto bene "dura" almeno una generazione. Ma bisogna stargli dietro. Niente paura: i più pigri possono sempre optare per terricci "morbidi" che possano essere facilmente lavorabili e dotare il giardino di sistemi di irrigazione elettronici. Nonostante la moda del verde pensile si stia diffondendo in fretta, il settore resta ancora poco conosciuto. In Italia le normative per lo sviluppo degli spazi verdi urbani comprendono anche lo sviluppo di quelli pensili introdotti da pochi anni nella legislazione italiana. Il Senato ha messo in calendario proprio per questi giorni l'approvazione di una proposta di legge che dà il via libera alla promozione di iniziative locali per lo sviluppo degli spazi verdi urbani, giardini pensili compresi. Chi può permetterselo, un prato sul tetto se lo regala comunque volentieri. «Tra i miei clienti interessati a questo settore sono sempre più frequenti le persone di 35 anni, che lavorano e vogliono investire nella propria casa», sottolinea Francesca Paolucci.

LA SPINTA DI BOLZANO - Ma quali sono le zone del Paese dove il verde terrazzato "tira" di più? Milano in primis, soprattutto nelle grosse aree in fase di costruzione. E qui le torri del Bosco Verticale ideate da Stefano Boeri, con le sue mille piante integrate, sono una vetrina importante. Ma i prati pensili crescono dove uno meno se lo aspetta: l'azienda di Crasso, per esempio, ha realizzato veri e propri giardini sopra le case popolari di Cinisello Balsamo. Poi c'è Bolzano, dove il verde sui tetti è una delle risposte più gradevoli all'introduzione della certificazione Rie (l'indice di Riduzione dell'impatto edilizio: in termini molto tecnici, la normativa prevede l'obbligo di calcolo del coefficiente di deflusso delle acque superficiali e il raggiungimento di standard minimi di permeabilità per ogni lotto edificato). A Roma la tendenza è in sordina, «di verde ce n'è nei parchi, la gente sente meno l'esigenza di avere un giardino tutto per sé», sorride Paolucci. Anche il Sud arranca: «C'è meno necessità di farsi il giardino sul tetto, anche perché è vero che sarebbe un ottimo isolante per la calura estiva ma occorre tanta acqua per mantenerlo», conclude la designer

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