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25 mar 2012

Un giorno in pigiama all'Ikea

Dalle 10 alle 20 distesi sui letti dei supermercati in cambio di un buono da 150 euro: migliaia rispondono, quaranta scelti

SESTO FIORENTINO - Si sono presentati al banco informazioni di Ikea, a Sesto, in ciabatte e pigiama. Poi, hanno scelto il loro letto e, tra gli sguardi attoniti dei clienti che affollavano già di buon ora il "supermarket" dell'arredo a prezzi low, si sono infilati sotto le coperte come se fossero nella propria cameretta. Alla chiamata web della casa di mobili svedese hanno risposto in migliaia - dai 20 ai 50 anni, studenti e impiegati - ma solo in quaranta sono stati selezionati per partecipare alla giornata del "Chi dorme piglia premi", un concorso per pubblicizzare il nuovo reparto letti. L'unica regola per ottenere il premio di 150 euro, da spendere all'interno del negozio, era sostare, o meglio, riposare dalle ore 10 alle 20 nello showroom.

LISTA DI ATTESA - Vista la grandissima adesione a questa iniziativa, è stata perfino stilata una sorta di lista di attesa di candidati pronti a correre, naturalmente vestiti da notte, in caso di qualche defezione dell'ultimo minuto. Paola e Fiorella per non annoiarsi si sono portate il loro libro preferito, mentre Roxana e Andrea hanno passato il tempo un po' sonnecchiando e un po' giocando con il tablet o con il telefonino. Daniele, un distinto 50enne, per l'occasione ha deciso di indossare un pigiama di seta: «Ho trovato l'iniziativa molto divertente, e poi io sono un grande fan di Ikea. Volevo portare anche mia figlia, ma purtroppo non è rientrata tra i vincitor». Camilla, Matteo, Francesca, Gianni e Guido stanno mettendo su casa e avevano bisogno di acquistare dei mobili: «Amiamo dormire e per farlo Ikea ti paga. Potevamo farci sfuggire questa opportunità? Con i 150 euro compreremo il materiale che ci serve per finire di arredare casa. Meglio di così». A ora di pranzo, quando lo stomaco ha iniziato a borbottare, i 40 "impigiamati", con lo sguardo assonnato e i capelli arruffati si sono diretti in fila indiana verso il ristorante passando tra due ali di folla. E qualcuno ha esclamato: «Cosa si deve fare per campare…».

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