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31 gen 2012

Benetton esce da Piazza Affari, in arrivo Opa con delisting


Con meno di 200 milioni di euro la famiglia Benetton potrebbe acquistare il flottante non ancora in suo possesso

I fratelli BenettonI fratelli Benetton
MILANO - Edizione srl socio di controllo di Benetton Group, ha attualmente allo studio il lancio di un'offerta pubblica di acquisto sulle azioni non ancora in suo possesso, finalizzata all'uscita del listino di Piazza Affari in cui era presente dal 1986. Lo rende noto un comunicato in cui si precisa che gli organi competenti ad assumere la decisione di promuovere l'Opa si riuniranno nella giornata di mercoledì.

LE RAGIONI DELL'OPA - Edizione Holiding controlla poco più del 67% del capitale di Benetton a cui bisogna aggiungere un 5,66% di azioni proprie. Un'opa sul flottante del 27,3% costerebbe ai prezzi di lunedì 175 milioni di euro. Con meno di 200 milioni di euro la famiglia Benetton potrebbe quindi acquistare il 100% del capitale azionario. Ancora poco chiari i motivi della possibile decisione: accanto a chi cita un andamento della società poco soddisfacente, c'è chi pensa a un valore di Borsa non congruo con quello reale in vista di una possibile spartizione dell'impero Benetton fra i rami della famiglia o una possibile operazione M&A in cui - anche in questo caso - i valori borsistici sarebbero di impedimento a una valutazione favorevole. Il titolo era arrivato a guadagnare oggi oltre il 9% sulle voci, smentite da un portavoce del gruppo, di un interesse di Inditex, il gruppo spagnolo che controlla il marchio Zara. Benetton potrebbe fondersi con Inditex, scrive oggi Ilnuovomercato.it, che parla anche di un piano industriale e di alcuni contatti preliminari. Quel che è certo è che al momento il titolo non rispecchia nemmeno i valori degli immobili a bilancio, dice un analista. Un delisting a questi prezzi è comunque conveniente per gli azionisti di maggioranza.

BILANCIO - Benetton ha chiuso l'esercizio 2011 con 2.031 milioni di ricavi consolidati, (-0,4%, a cambi costanti e -1,1% a cambi correnti) e con un utile netto sceso di circa il 31% a 70 milioni, contro i 102 milioni del 2010. Lo comunica la società dopo che il cda ha approvato i risultati preliminari. Nel quarto trimestre 2011 le vendite complessive sono state pari a 550 milioni, in riduzione di 5 milioni rispetto al corrispondente trimestre del 2010, interamente dovuta all'effetto cambio. Nel 2011, i ricavi dell'Europa hanno mostrato una riduzione del 2% mentre tutte le altre aree geografiche hanno evidenziato una crescita (+6% nelle Americhe e +5% in Asia), con andamenti differenziati nei principali paesi di attività del gruppo. «Il 2011 - spiega Benetton - è stato caratterizzato da una forte pressione sui margini a seguito degli aumenti nei prezzi delle principali materie prime». «Il gruppo ha risposto - si legge nella nota - lanciando importanti azioni di contenimento dei costi e di razionalizzazione delle spese che hanno contribuito a mitigare l'effetto complessivo sul risultato». Benetton prevede di chiudere l'esercizio con un risultato di poco superiore a 70 milioni (102 milioni nel 2010), «grazie anche al miglioramento nell'aliquota fiscale media e nonostante il previsto innalzamento degli oneri finanziari e costi di copertura dei rischi di cambio». Nel 2011 l'indebitamento finanziario netto è salito a 550 milioni rispetto ai 486 milioni di fine 2010.

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