Il presidente del Venezuela, Hugo Chavez (Ansa) |
LA POPOLARITÀ - «Avevo sempre detto che avrei nazionalizzato Los Roques – ha spiegato - e perciò ora passeremo a requisire le lussuose ville costruite illegalmente dalla ricca borghesia sia venezuelana che straniera, che ha compiuto una sorta di “privatizzazione” dell’arcipelago». L’intenzione di Chavez è quella di riconvertire le case dei ricchi in ostelli «per la povera gente», che verrà trasportata sulle isole a bordo degli yacht confiscati ai miliardari in fuga dalla crisi economica internazionale. Con le sue 50 isole coralline sparse su una superficie di oltre 40 km quadrati e le sue idilliache spiagge che attraggono ogni anno almeno 50 mila turisti da tutto il mondo, l’arcipelago è stato dichiarato parco nazionale nel 1972: uno status di area protetta che però non ha fermato la speculazione edilizia, visto il gran numero di seconde case che sono cominciate a spuntare come funghi un po’ ovunque a Los Roques. Da qui la decisione di Chavez di requisirle per darle al popolo. Una mossa che sempre il Times legge come una pura e semplice strategia elettorale in vista delle elezioni del 2012, che si annunciano particolarmente combattute, perché per la prima volta dal 1999 (anno in cui prese il potere) il presidente venezuelano «deve fare i conti con una rovinosa caduta nei sondaggi, causata dalla crescente insoddisfazione popolare per la sua cosiddetta rivoluzione socialista». Dati alla mano, secondo quanto riporta invece The Independent, Chavez manterrebbe una forte presa sui poveri, ma la sua popolarità sarebbe ora scesa del 30% rispetto ai periodi d’oro del suo mandato.
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