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9 ott 2011

Chavez nazionalizza Los Roques

L’intenzione del presidente è quella di riconvertire le case dei ricchi in ostelli «per la povera gente»
Il presidente del Venezuela, Hugo Chavez (Ansa)
Il presidente del Venezuela, Hugo Chavez (Ansa)
MILANO - Con le sue spiagge di sabbia color borotalco e il mare di un azzurro che più azzurro non si può, Los Roques, l'arcipelago corallino situato a 160 chilometri da Caracas, è giustamente considerato un autentico paradiso terrestre, nonché uno dei segreti meglio custoditi dei Caraibi. Questo almeno fino a che il presidente del Venezuela, Hugo Chavez, non ha deciso di farne il prossimo bersaglio «della sua sedicente rivoluzione socialista» (come scrive il Times). Intervenendo infatti via telefono alla tv nazionale (un espediente usato spesso da quando si è sottoposto alla chemio per sconfiggere un tumore), il 57enne leader venezuelano ha annunciato l’espropriazione coatta delle proprietà.
LA POPOLARITÀ - «Avevo sempre detto che avrei nazionalizzato Los Roques – ha spiegato - e perciò ora passeremo a requisire le lussuose ville costruite illegalmente dalla ricca borghesia sia venezuelana che straniera, che ha compiuto una sorta di “privatizzazione” dell’arcipelago». L’intenzione di Chavez è quella di riconvertire le case dei ricchi in ostelli «per la povera gente», che verrà trasportata sulle isole a bordo degli yacht confiscati ai miliardari in fuga dalla crisi economica internazionale. Con le sue 50 isole coralline sparse su una superficie di oltre 40 km quadrati e le sue idilliache spiagge che attraggono ogni anno almeno 50 mila turisti da tutto il mondo, l’arcipelago è stato dichiarato parco nazionale nel 1972: uno status di area protetta che però non ha fermato la speculazione edilizia, visto il gran numero di seconde case che sono cominciate a spuntare come funghi un po’ ovunque a Los Roques. Da qui la decisione di Chavez di requisirle per darle al popolo. Una mossa che sempre il Times legge come una pura e semplice strategia elettorale in vista delle elezioni del 2012, che si annunciano particolarmente combattute, perché per la prima volta dal 1999 (anno in cui prese il potere) il presidente venezuelano «deve fare i conti con una rovinosa caduta nei sondaggi, causata dalla crescente insoddisfazione popolare per la sua cosiddetta rivoluzione socialista». Dati alla mano, secondo quanto riporta invece The Independent, Chavez manterrebbe una forte presa sui poveri, ma la sua popolarità sarebbe ora scesa del 30% rispetto ai periodi d’oro del suo mandato.

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