Quelle richieste al telefono di Berlusconi
a Tarantini: «Chi mi porti stasera?»
La Began indagata: l'ho fatto per amore
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Sabina Began (Ansa) |
Bari, le ragazze dell'inchiesta
«Bellissima Belén»
Nel fascicolo processuale è così finita una sua conversazione con Belén Rodriguez, splendida argentina in crisi con il fidanzato dell'epoca, l'attaccante Marco Borriello. «Mi piaci molto, sei bellissima», la lusinga Berlusconi che subito dopo si informa su come stiano andando gli impegni televisivi. E grande passione il presidente manifesta anche per Manuela Arcuri, tanto che Tarantini le promette qualsiasi cosa pur di riuscire a portarla a palazzo Grazioli. Lei però non cede. «E che mi starà offrendo la produzione di un film?», avrebbe domandato all'amica Francesca Lana che si dimostra invece ben disponibile a partecipare ai festini. Il capo del governo insiste e Tarantini si lamenta con la Lana: «Oh, ma perché questa non vuole venire?».
Ruolo da protagonista continua ad averlo Sabina Began, l'Ape Regina, che ha sempre rivendicato il suo rapporto privilegiato con il presidente e adesso si ritrova indagata. Nei mesi scorsi i magistrati l'avevano interrogata come testimone, poi il suo ruolo è cambiato e ieri, dopo aver ricevuto l'avviso di chiusura dell'inchiesta, si è affidata all'avvocato Fabrizio Siggia e ha dichiarato: «Tutto quello che ho fatto, l'ho fatto per amore». Quando si presentò davanti ai magistrati cercò di ridimensionare il tenore delle feste, stesso atteggiamento dopo l'avvio delle indagini milanesi sulle feste ad Arcore quando affermò pubblicamente che «Bunga Bunga non è una pratica erotica, ma il mio soprannome».
La cena con Clooney
Ecco che cosa dice la Began nel verbale inserito nel fascicolo barese: «Io ho molte conoscenze in ambienti importanti e questo mi ha consentito di organizzare una cena tra il presidente del consiglio e Roman Abramovich. La finalità era di trasferire Andrei Shevchenko al Milan. A quella cena invitai tantissime persone importanti e su sua richiesta esplicita, invitai anche Gianpaolo Tarantini (...) La cena andò benissimo tanto che qualche giorno dopo organizzai per il presidente del Consiglio un pranzo, c'era anche Tarantini. Ho conosciuto Tarantini anni prima tramite la moglie. Mi sembravano persone perbene, quindi non avevo difficoltà a coinvolgerli. Ho poi invitato Gianpaolo a Roma, a una cena organizzata dal presidente in occasione dell'invito dello stesso fatto a George Clooney. In quella circostanza chiesi a Gianpaolo di invitare, se voleva, delle amiche perché c'erano troppi uomini. Gianpaolo venne con delle ragazze con le quali io non ho fraternizzato perché non è mia abitudine legare con gli estranei. Voglio aggiungere di mia iniziativa che tutte le volte successive nelle quali Gianpaolo è venuto a casa del presidente con sue amiche, e c'ero io, la loro presenza si è limitata alla cena. Dopodiché siamo andati via».
Appuntamento con Bertolaso
Parlano di donne Tarantini e Berlusconi, ma l'imprenditore cerca anche di concludere qualche affare. E chiede spesso di poter incontrare dirigenti di Finmeccanica oppure il capo della Protezione civile Guido Bertolaso. In entrambi i casi viene accontentato. Il presidente gli passa al telefono Bertolaso mentre sono insieme, i due prendono un appuntamento, ma il manager di Stato nega con decisione di aver «mai favorito Tarantini o qualcuno a lui collegato, sfido chiunque a dimostrarlo». Più assidui - come del resto era già emerso durante gli accertamenti condotti dai magistrati napoletani - sono i contatti con i dirigenti del colosso specializzato in sistemi di Difesa, ma su questo i pubblici ministeri di Bari hanno deciso di stralciare il fascicolo e di proseguire le verifiche, in particolare sul ruolo dell'imprenditore Enrico Intini. Del resto è stato proprio quest'ultimo ad ammettere durante un lungo interrogatorio l'esistenza di contatti e trattative per riuscire a concludere qualche affare.
In realtà Tarantini coltivava addirittura la speranza di diventare parlamentare europeo. Velleità politiche condivise con molte ospiti delle feste presidenziali. «Gianpi» ne parla al telefono con Berlusconi, ma anche con altre persone. Si informa di quale sia l'età minima per candidarsi, vuole conoscere i dettagli. Alla fine capisce però che non sarà facile e sembra rassegnarsi «a svolgere l'attività di lobby».
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