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31 ago 2011

NEGLI USA OGNI ANNO NON SI SA COME SMALTIRE 6,8 TONNELLATE Biodiesel dal grasso di alligatori

L'olio ricavato dal grasso di questi rettili è molto simile a quello derivato dalla soia ed è di alta qualità

Alligatori
Alligatori
MILANO - Sempre alla ricerca di un nuovo metodo per produrre biocarburanti e riciclare rifiuti, ecco una nuova idea. Produrre biodiesel con il grasso di alligatori. Se non fosse stata pubblicata da un'autorevole rivista americana (Industrial & Engineering Chemistry Research) sembrerebbe una classica battuta da solleone agostano, invece Rakesh Bajpai, professore di ingegneria chimica all'Univiersità della Louisiana Lafayette, e colleghi che hanno effettuato approfondite analisi di laboratorio per verificarne la fattibilità, assicurano che l'olio ricavato dal grasso di alligatori è molto simile a quello derivato dalla soia e raggiunge praticamente tutti gli standard ufficiali per un classificare un biodiesel di «alta qualità».

ACIDI GRASSI - I ricercatori sono partiti dal fatto che negli Stati Uniti l'industria che lavora la carne di alligatore (in particolare in Florida e Louisiana) ogni anno ha a che fare con 6,8 tonnellate di grasso che non sa come smaltire. Gli autori della ricerca hanno accertato che il contenuto di grasso nella carne degli alligatori arriva fino al 61% in peso, con un'altissima percentuale di acidi grassi (89-92% di acido palmitico, palmitoleoico e oleico). Il 30% degli acido grassi sono saturi mentre il 70% sono di tipo insaturo. Dopo gli studi per ricavare bioetanolo da residui lignei utilizzando lo stesso sistema delle termiti o gli esperimenti della Nasa per il biocarburante per aerei ricavato dal grasso di pollo, si potrà finalmente dire «metto un coccodrillo nel motore».

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