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11 ago 2011

N PRIGIONE NELLO STATO DI WASHINGTON Usa, un libro e un film sul baby ladro Tutti i guadagni per risarcire le vittime

Valgono 1,3 milioni di dollari i diritti della storia 

di Colton Harris Moore, il «bandito scalzo»


Colton Harris Moore in un autoscatto del 2009 (Ap)
Colton Harris Moore in un autoscatto del 2009 (Ap)
WASHINGTON - Lo chiamano il «bandito scalzo» perché spesso era fuggito senza scarpe. E si era fatto un nome - ancora minorenne - rubando quattro aerei da turismo, auto di lusso, barche, motoscafi e biciclette nel Nord Ovest degli Stati Uniti. La sua lunga latitanza si era poi conclusa un anno fa alle Bahamas. In modo spettacolare. Aveva rubato l'ennesimo velivolo in Indiana ed aveva raggiunto le Bahamas dove alla fine era stato costretto alla resa. Ora Colton Harris Moore, questo il suo nome, è in una prigione dello stato di Washington, sulla costa occidentale degli Usa, dove sconta dieci anni di prigione. Sulla sua vicenda è già stato pubblicato un libro ed ora faranno anche un film. Colton ha ceduto i diritti della sua storia alla 20th Century Fox per 1.3 milioni di dollari. Ma di questa bella somma, il bandito non vedrà un centesimo: il denaro servirà per pagare i danni provocati durante la sua folle fuga. E tra l'altro non basterà: le autorità hanno stimato in 1.4 milioni di dollari la cifra del risarcimento.

Le t-shirt create nel 2009 dai fan del «ladro volante» (Ap)
Le t-shirt create nel 2009 dai fan del «ladro volante» (Ap)
POLEMICHE - L'idea che il ragazzo potesse guadagnare dalle sue imprese criminali aveva provocato qualche protesta sull'isola Caimano e negli altri luoghi teatro dei suoi furti. Ma Colton ha sorpreso tutti - «è stata una mia idea», ha specificato - dicendosi pronto a ripagare le sue tante vittime. Colton, che ha iniziato ad avere guai con la legge quando aveva appena 12 anni, era diventato un personaggio. Famiglia difficile, carattere ribelle, il ragazzo aveva la passione degli aerei ed ha imparato a volare da solo studiando su Internet e su un manuale ordinato per corrispondenza. Su Facebook aveva migliaia di sostenitori e a lui sono state dedicate ballate e magliette con slogan che lo invitavano a scappare. Ovviamente in aereo.

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