Metti mi piace

31 ago 2011

LA DENUNCIA SU TWITTER Attacco hacker al sito di WikiLeaks

L'organizzazione sta pubblicando migliaia di dispacci,

alcuni riservati, del dipartimento di Stato americano

Il discusso fondatore di WikiLeaks, Julian Assange (Reuters)
Il discusso fondatore di WikiLeaks, Julian Assange (Reuters)
MILANO - «WikiLeaks.org è attualmente sotto attacco». Il messaggio compare sulla pagina Twitter dell'organizzazione e si ritiene sia attribuibile allo stesso Julian Assange, il discusso fondatore australiano del sito specializzato nella pubblicazione di documenti riservati. Wikileaks ha reso noto di aver subito un attacco informatico contro il proprio sito web in nottata, mentre sta procedendo alla pubblicazione di una nuova ondata di cablogrammi diplomatici Usa, alcuni dei quali riservati. Il messaggio su Twitter contiene un link verso il sito cablegatesearch.net, sul quale è possibile consultare le copie dei dispacci diplomatici che Wikileaks ha già diffuso.

e WikiLeaks ha parlato di un «cyber-attacco» e poi, in un altro tweet, ha spiegato che il sito era tornato a funzionare, sebbene alcuni utenti avessero ancora problemi di accesso. I cablogrammi Usa che Wikileaks sta diffondendo sembrano provenire dai 250.000 documenti del dipartimento di Stato Usa finiti nelle mani dell'orgasnizzazione. Una persona in contatto con Assange ha detto recentemente a Reuters che la delusione tra gli attivisti di WikiLeaks per la perdita di interesse da parte dei media per la pubblicazione di storie basate su quel materiale è la ragione per la quale questa volta i nuovi documenti sono stati rilasciati in blocco. La fonte ha definito Assange «frustrato» per la mancanza di interesse da parte dei media.

DIVULGAZIONE DI NUOVI DOCUMENTI - Martedì gli Stati Uniti avevano denunciato la divulgazione da parte di WikiLeaks di nuovi documenti confidenziali, affermando che questo comportamento «mette in pericolo la sicurezza delle persone». Secondo il New York Times in alcuni degli ultimi 133.887 dispacci diffusi nell'ultima settimana da WikiLeaks compaiono i nomi delle persone che avevano parlato sotto anonimato ai diplomatici americani.

«CYBERATTACCO» - Successivament

Nessun commento: